Domenica 2 dicembre inizia l'Avvento; gli atteggiamenti
spirituali dell'Avvento sono bene espressi da questi tre verbi: vegliare,
sperare, gioire. Vegliare perché il buio c'è ancora e occorre essere sentinelle
del Vangelo. Colui che veglia porta in sé da una parte la certezza che “il
Signore è vicino”, dall'altra l'incertezza di non poterlo “vedere mai in piena
luce”. La gioia dell'attesa non è la gioia dell'incontro realizzato.
Quest'ultima è piena e definitiva: è la gioia degli ultimi tempi. Ma non meno
vera è la gioia che si prova nel cercare, nell'incamminarsi verso la meta. In
questa vita non ci è concessa una gioia “pura”; essa è sempre mescolata con la
fatica: “Padre Santo che mantieni nei secoli le tue promesse, rialza il capo
dell'umanità oppressa da tanti mali e apri i nostri cuori alla speranza, perché
sappiamo attendere senza turbamento il ritorno glorioso del Cristo, giudice e
Salvatore”. Siano anche per noi queste parole esortazione a vivere pienamente
questo tempo di attesa del Natale!
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