venerdì 31 dicembre 2010

ANNO VECCHIO - ANNO NUOVO di Don Stefano Concardi

Non so a voi cosa passa per la testa quando finisce una anno e ne inizia un altro. Momento di bilanci e progetti! Ricordo che l’anno scorso, in questo stesso periodo, stavo vivendo non solo la fine del 2009, ma anche la fine di un cammino in quella che era stata per sei anni la mia parrocchia. L’11 febbraio sarei rientrato in Italia. Il 2010 iniziava con un misto di nostalgia e di rammarico per i molti addii e con uno sguardo curioso verso il futuro. Ora riguardando il 2010 posso solo ringraziare Dio per mille cose e, una su tutte, la “triplete”. Non mi riferisco a quella di Mourinho con l’Inter, pur essendo tifoso (soft) di questa squadra, ma alla mia personale: tre parrocchie in un anno Puerto Lòpez; Mignete e Castiraga Vidardo. Ringrazio il Signore della possibilità che mia ha dato di conoscere persone nuove e di riconoscerlo in esse. Ringrazio il Signore di avermi posto accanto cristiani “in gamba” capaci di far crescere il Regno dei Cieli. Per questo e per tante altre cose guardo e vi invito a guardare il 2011 con speranza.

Buon anno a tutti!

P.S.: spero, personalmente, di non ripetere la “triplete” anche nel 2011!

Meglio che tocchi all’Inter questa esperienza, sempre che sia il tris di titoli e non quello meno nobile di allenatori !!!

Da Don Stefano le foto di Matapalo..

Come promesso ha Don Stefano ci ha mandato le foto riguardanti il paesino di cui ci ha scritto..



Il Paese..



La Cappellina nel giorno della sagra..

I Battesimi...











lunedì 27 dicembre 2010

Gli Auguri del Vescovo

«Un contenuto cristiano

per gli auguri natalizi»

Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi

Non è facile parlare di auguri e di auguri di Natale. Tutti ne parlano e tutti giustamente si scambiano “i migliori auguri di Buon Natale”.

Qualcuno dice che quello degli auguri è rimasto uno dei pochi gesti di reciproca attenzione che la gente si scambia, insieme con il saluto quotidiano.

Anche noi credenti, soprattutto noi credenti, in questi giorni ci auguriamo vicendevolmente “buon Natale”.

Ma per evitare banali ripetitività, dobbiamo sforzarci di assegnare agli auguri natalizi una intenzione specifica e un contenuto cristiano, per essere almeno in grado poi di ripensare nella preghiera alle persone incontrate e agli auguri formulati.

E l’intenzione e il contenuto degli auguri di Natale li troviamo nella liturgia di questi giorni, che ci parla di Dio, di un Dio che si fa uomo, in una grotta, nella povertà di Betlemme. E ci parla di un uomo e di una donna, Maria e Giuseppe, che con il loro “sì”, hanno aperto le porte della Storia alla venuta del Signore. E ci parla, la liturgia, di profeti e di precursori che ci hanno consentito e ci consentono di vivere il tempo dell’attesa nella gioia e nella vigilanza.

E ci parlerà la liturgia, nelle prossime ore, di pastori che lasciano i loro attendamenti per vedere il Signore.

E quindi scambiarsi gli auguri di Natale deve significare, anche oggi, anche per noi, l’impegno di sollevare lo sguardo per lasciarsi pervadere dal Mistero di un dono e di una salvezza che chiede innanzitutto ascolto, riflessione e discernimento.

Insieme, è l’altro contenuto dei nostri auguri, con la voglia di misurare la vita e le scelte quotidiane con la Presenza del Signore che invita a fare della vita, a nostra volta, un dono per gli altri. La bontà, l’amicizia e il sentimento, che pervadono la vigilia di Natale, se confrontati con il Mistero della natività, possono veramente dare senso nuovo alla nostra esistenza che diventa, nel caso, capace di attenzione solidale verso gli altri, a cominciare da chi soffre per malattia, emarginazione, solitudine.

Il Vescovo volentieri rivolge a tutti i Lodigiani il suo augurio fraterno e cordiale, con l’auspicio che la tradizione, bella e grande, diventi convinzione quotidiana ed effettiva, a partire dagli auguri che ci scambiamo.

sabato 25 dicembre 2010

Gli Auguri di Don Stefano....

Ho conosciuto don Alfredo (non sto parlando di un prete, "don" nei paesi di lingua spagnola equivale al nostro "signor"), se non ricordo male, il mio secondo anno in Ecuador! Sono sicurissimo della circostanza in cui l’ho

incontrato: la festa della Madonna di Lourdes che, a Matapalo, si celebra il sabato più prossimo al 24 di novembre. Stava arbitrando un torneo di calcetto; le gare di atletica e i tornei di calcio sono un classico di tutte le sagre, almeno in quella porzione di Ecuador che ho conosciuto. Era arrivato a cavallo, perché viveva a circa 45 minuti di cammino dal paese. Un paesino, Matapalo, veramente fuori mano. A 40 km da Puerto Lopez, località nella quale risiedevo.

I primi 26 di strada asfaltata cui seguivano 14 km di sterrato che per lunghi tratti coincideva con il letto di un fiumiciattolo: sassi nei periodi di secca e torrente in piena nei momenti di pioggia. La visita a questa comunità era mensile… e qualche volta, per i capricci dell’acqua, saltava.

Mi presentarono don Alfredo. Originario della zona si era trasferito per lavoro in città. Ora, attraverso un fondazione, gli avevano offerto la possibilità di lavorare a casa sua in progetto di riforestazione. Durante la sua permanenza in città era stato catechista, perché non chiedergli una collaborazione? Accettò. In una realtà in cui non potevo fare molto (non è che in altri posti possa o sappia fare di più!) si prese a carico la preparazione alla 1ª comunione di tre adulti e una ragazzina. Fu per questa comunità un momento veramente bello animato dalla presenza di una persona discreta ma incisiva, riconosciuta e rispettata da tutti. Ricordo come, passando per le celebrazioni delle feste principali come Natale e Pasqua (ovviamente con qualche giorno di ritardo), trovavo i "segni" dei momenti di preghiera da loro

vissuti: il presepe, la croce della via crucis, i libretti della liturgia della Parola… Poi finì il progetto di riforestazione, finì il suo lavoro e dovette tornare in città. Matapalo rimase nelle mani dello Spirito Santo, mani buonissime che bussarono ai cuori di altre persone non sempre disposte ad aprire con piena disponibilità.

Alla fine anche per me venne il momento di fare le valige e di sentirmi, pensando a queste piccole realtà semi-abbandonate, un po’ vigliacco. Momento anche in cui tirare le somme e gioire per questo esempio di laicato capace di far camminare la Chiesa… "malgrado" i sacedoti!

Mignete non è così fuori dal mondo come Matapalo, ma condivide con il paesino dell’Ecuador il fatto di non avere un prete a tempo pieno e di essere terra in cui i laici sanno far camminare la Chiesa.

Allora… buon Natale e un caro ricordo a tutti

 

Don Stefano

 

lunedì 6 dicembre 2010

RINNOVO TESSERA ORATORIO “NOI ASSOCIAZIONE” ANNO 2011

l Adulti – Euro 7.00

l Ragazzi – Euro 5.00

Da effettuarsi presso l'Oratorio entro il 31 dicembre

TEMPO DI NATALE: UNA RIFLESSIONE

Attraverso le espressioni dei Prefazi del Tempo di Natale, chiediamo alla Liturgia di spiegarci il mistero, l'opera di Dio che celebriamo in questo periodo dell'anno liturgico.

“Il Verbo invisibile apparve visibilmente nella nostra carne (Prefazio di Natale II). Se si vuol vedere Dio, ora bisogna guardare alla persona e alla vita nel tempo e nella carne di Gesù di Nazaret. L'eternità di Dio e la finitezza dell'uomo non sono un ostacolo. Dio non ci ha risposto con una filosofia, ci ha fatto “vedere” nella vita concreta di Gesù come si vive da figlio di Dio rimanendo e divenendo uomini in pienezza. La strada per arrivare a Dio è l'umanità.

“Risplende in piena luce il misterioso scambio che ci ha redenti” (Prefazio di Natale III). Il mistero del Natale è un evento di “illuminazione”. Si pone in piena luce chi è Dio e chi è l'uomo. Il Verbo si è fatto uno della nostra umanità e noi siamo diventati figli di Dio. Ora tutto è pervaso da questa dimensione “teandrica” (cioè umano-divina): il tempo è luogo in cui il disegno di Dio si svela, l'uomo diviene tempio di Dio, la Chiesa è il popolo di Dio, i Sacramenti sono segni della sua azione.

“Cominciò ad esistere nel tempo per reintegrare l'universo nel disegno del Padre” (Prefazio di Natale II). Il cosmo intero, e non solo l'umanità, è toccata dal mistero dell'incarnazione. La redenzione non riguarda soltanto una parte dell'uomo, l'anima, ma tutto l'uomo e tutti gli uomini. La manifestazione di Dio nella realtà umana ha uno scopo ben preciso: riportare l'uomo e attraverso di lui tutto il creato al Padre. Per questo il Natale ci orienta alla Pasqua. In quell'offerta totale, preceduta dal “sì” del Figlio che entra nel mondo per fare la volontà del Padre, si avrà la piena reintegrazione dell'uomo nell'obbedienza al progetto di Dio.

Il mistero dell'incarnazione, spingendoci a riflettere sulla nostra comunione con la natura divina, diventa paradossalmente un invito ad assumere una spiritualità della storia. La concretezza degli eventi e delle persone non è un elemento accessorio alla fede. Anzi, solo nella concretezza del tempo si può discernere il progetto di Dio. E' certo, faticoso, ma ogni credente, soprattutto adulto, deve incarnare Dio nel tempo, perché la realtà creata ritorni a colui che l'ha voluta, amata e redenta

SANTO NATALE

  • Nel periodo natalizio si raccolgono generi alimentari per i più poveri.
  • Venerdì 24 dalle ore 16.00 alle 18.00 e dalle 20.00 alle 21.00 Confessioni.
  • Santa Messa Solenne della Notte di Natale venerdì 24 alle ore 21.30.
  • Sabato 25 giorno di Natale: Santa Messa alle ore 11.15. Alla sera non verrà celebrata la messa delle ore 20.30.
  • Venerdì 31 alle ore 20.30 Santa Messa prefestiva di ringraziamento.
  • Sabato 1 Gennaio: Santa Messa festiva alle ore 11.15. Alla sera non verrà celebrata la messa delle ore 20.30.
  • Giovedì 6 gennaio 2011 giorno dell'Epifania ore 11.15 Santa Messa festiva; ore 15.00 benedizione dei bambini, a seguire in Oratorio grande tombolata pro missioni.