mercoledì 16 dicembre 2009

FESTIVITA' NATALIZIE


Nel periodo Natalizio si raccolgono generi alimentari per i più poveri.
Giovedì 24 dalle ore 15 alle ore 18.30 e dalle ore 20 alle ore 21 Confessioni
Santa Messa solenne della notte di Natale giovedì 24 alle ore 21.30
Venerdì 25 giorno di Natale: Santa Messa alle ore 11
Mercoledì 6 gennaio 2010 giorno dell'Epifania ore 15 Benedizione dei bambini a seguire in Oratorio grande tombolata.

DIOCESI DI LODI - 2° PARTE

Fisionomia

La Diocesi di Lodi si estende per 894 Kmq. Nella parte centro occidentale del sud della Lombardia. E' quasi totalmente compresa tra la riva destra dell'Adda e le rive sinistre del Lambro e del Po, con due propaggini: la Gera d'Adda, la zona di Spino sulla sinistra dell'Adda e la zona di S.Angelo con le colline di S.Colombano, sulla destra del Lambro. Confina con le Diocesi di Pavia, Milano, Cremona, Crema e Piacenza. Il territorio della Diocesi di Lodi comprende tutti i 61 Comuni della Provincia di Lodi (istituita nel 1992), più 7 comuni nella Provincia di Milano (Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, Paullo, S.Zenone al Lambro, S.Colombano e Tribiano) 3 in quella di Cremona (Dovera, Spino d'Adda e le frazioni Nosadello e Gradella nel comune di Pandino) ed uno in provincia di Pavia (Miradolo Terme), per un totale di 72 Comuni. L'asse maggiore dell'area diocesana è di Km. 55, l'asse minore di Km. 25.
Il territorio è costituito da una pianura inclinata leggermente da nord a sud-est con un unico rilievo rappresentato dalle colline di S.Colombano al Lambro, che raggiungono l'elevazione massima di soli 144 metri s.m.
Fin verso il 1000 in parte malsana e paludosa, per il lavoro perseverante della sua gente, grandemente sorretta per vari secoli da benedettini e cistercensi, divenne una delle terre più fertili d'Italia. La conformazione e la natura del terreno, favorite da abbondanti acque di irrigazione derivate da numerose sorgive e corsi d'acqua hanno determinato l'attività degli abitanti: la produzione agroalimentare, e con essa in particolare la lavorazione del latte e il commercio dei latticini, sviluppate prevalentemente a livello artigianale ma poi giunte anche alla formazione di alcuni complessi industriali.
Dato il legame esistente fra abitanti e lavoro della terra, fino al 1950 circa la popolazione ha presentato il carattere di una certa stabilità, pur mossa dalla tipica migrazione interna dei braccianti (il “San Martino”). Questo ha fatto sì che la consistenza degli agglomerati urbani sia andata aumentando molto lentamente, pressochè al ritmo dell'incremento naturale.
Il periodo successivo alla seconda guerra mondiale ha segnato il momento di rottura con l'andamento secolare della vita del territorio. Il calo inesorabile della mano d'opera in agricoltura, associato allo scarso insediamento di attività industriali, ha portato ad un flusso non indifferente di popolazione dai piccoli centri verso quelli di maggiore consistenza numerica, favoriti da più abbondanti mezzi di comunicazione per raggiungere più facilmente il posto di lavoro dell'area metropolitana.
Si è avuto quindi un primo risultato evidente: lo spopolamento delle già piccole comunità a favore di quelle più grandi, ma anche un aumento consistente delle parrocchie al nord della diocesi che risentono dell'afflusso dall'hinterland milanese, oltre che del fenomeno migratorio di questo ultimo decennio. Gli immigrati, nel 2007, costituivano già il 10% della popolazione.
Il secondo risultato negativo delle cause sopraddette è rappresentato dal pendolarismo, per il quale varie migliaia di persone lasciano ogni giorno il luogo di residenza per il posto di lavoro, con tempi troppo spesso superiori al tollerabile. Anche in questo settore si sta notando un certo miglioramento legato a trasporti più funzionali.
La popolazione della Diocesi attualmente è di poco superiore alle 275.000 unità.
Accanto alla città capoluogo, che conta circa 42.000 abitanti, esistono altre quattro città (Casalpusterlengo, Codogno, Lodi Vecchio e S.Angelo Lodigiano), attorno alle quali fervono le attività e gli interessi delle rispettive aree; di una certa consistenza sono le borgate di S.Colombano nel centro Lodigiano, e di Paullo, nell'alto Lodigiano, verso cui gravitano le circostanti popolazioni.
Gli altri comuni sono prevalentemente tra i 1000 e 2000 abitanti, tranne una quindicina tra i 2000 e i 5000 ed un'altra quindicina sotto i 1000.
La diocesi, pur di dimensioni e di popolazione non cospicue, ha però sempre mantenuto una sua autonomia ed una sua autosufficienza, sia per quanto riguarda il clero che le istituzioni ecclesiastiche.
Essa è divisa in 8 vicariati: Lodi città, Casalpusterlengo, Codogno, Lodi Vecchio, Paullo, S.Angelo Lodigiano, S.Martino in Strada e Spino d'Adda. Recentemente è stata introdotta la figura delle Unità pastorali che raggruppano le parrocchie all'interno dei singoli vicariati secondo un nuovo assetto pastorale.
Le parrocchie sono 123, delle quali undici nella città episcopale. Tutti gli altri agglomerati sono sede di una sola parrocchia, tranne Casalpusterlengo (SS.Bartolomeo e Martino, e Maria Madre del Salvatore, dei Cappuccini), Codogno (S.Biagio, S.Francesca Cabrini e S.Giovanni Bosco) e S.Angelo (Santi Antonio Abate e Francesca Cabrini, e Maria Madre della Chiesa).
Le Chiese in Diocesi sono circa duecento ed un centinaio gli Oratori. Oltre un terzo, tra le une e gli altri, è dedicato alla Madonna, con prevalenza del titolo di Maria Assunta, tra cui la Cattedrale. Tra i santi prevalgono S.Rocco, S.Pietro e S.Antonio Abate.
Numerosi i luoghi di culto, anche piccoli, meta di pellegrinaggi. Tra essi in particolare il Santuario della Madonna dei Cappuccini di Casalpusterlengo e quello di S.Giovanni Battista del Calandrone di Merlino.
Non pochi di essi sono da segnalarsi anche per il loro valore artistico. Ne ricordiamo solo alcuni, come la Cattedrale, L'Incoronata, S.Francesco, S.Cristoforo (ora non più adibita ad edificio di culto) a Lodi; il grande complesso monastico di Ospedaletto Lodigiano, l'ex abbazia cistercense di Abbadia Cerreto, la Basilica di S. Bassiano a Lodi Vecchio e, tra le chiese più piccole, S.Maria della Neve di S.Maria in Prato.
A questo riguardo va segnalato anche il Museo Diocesano d'Arte Sacra.

martedì 15 dicembre 2009

DIOCESI DI LODI - 1° PARTE

In questo periodo il Vescovo sta effettuando la Visita Pastorale nelle singole Parrocchie del nostro Vicariato.
Ci è parso allora opportuno riportare uno scritto sulla Diocesi affinché possiamo conoscere meglio sia le origini che le attualità.
Con lo spirito di offrire ai lettori una buona opportunità per saperne di più cominciando con la storia, proseguiremo poi nel prossimo numero con la fisionomia.
Quanto segue è tratto dal volume “La Diocesi di Lodi” guida ufficiale 2009.
Storia

Nel 304/305 dell'era cristiana, secondo l'ipotesi più attendibile, i santi Vittore, Nabore e Felice furono martirizzati sulla sponda del Sillaro a Laus Pompeia (odierna Lodi Vecchio). In questo inizio del IV secolo doveva già esistere una comunità cristiana in questa città che, da villaggio gallico risalente al 6° secolo a.C., nell'anno 89 aveva ricevuto da Pompeo Strabone la cittadinanza latina e con essa il nome nuovo e la sua fisionomia. Si può ragionevolmente ritenere che l'Imperatore Massimiano abbia voluto appunto con la triplice decapitazione, terrorizzare la consistente realtà cristiana di Laus Pompeia. Sembra invece meno fondata la tesi che già allora esistesse a Lodi la Diocesi.

Una quindicina di anni dopo nasce S.Bassiano, che fu scelto quale primo Vescovo della Chiesa di Lodi. Si può presumere che sia stato consacrato Vescovo il 19 gennaio del 374. Resse la diocesi per 35 anni, fino alla morte avvenuta nel 409. S.Bassiano “impersona tutta la storia religiosa e civile del popolo lodigiano” (Luigi Salamina, voce Lodi, in Enciclopedia Cattolica, Vol. VII, col. 1469).

Vescovo di grande virtù e di fede inconcussa, partecipò al Concilio di Aquileia del 381 contro gli ariani ed a quello di Milano del 393 contro Gioviniano, sempre in sintonia con il grande Ambrogio. E di S.Ambrogio fu anche amico carissimo, tanto che lo volle presente assieme a S.Felice di Como alla dedicazione della Basilica dei XII Apostoli da lui fatta erigere (attuale Basilica di S.Bassiano a Lodi Vecchio), avvenuta verso la metà di novembre del 387, come anche ne fu consolatore in morte nel 397, come ci narra Paolino di Milano (Vita Ambrosii,47,1).

La storia della Diocesi si dipana nei 16 secoli successivi illuminata dalla luce dei santi Vescovi Giuliano, Ciriaco e Tiziano del V secolo, di S.Giovanni da Lodi, compagno di S.Pier Damiani, eremita e poi Vescovo di Gubbio, di S.Gualtero, esempio luminoso di carità laicale e di S.Francesca Saverio Cabrini, da Pio XII dichiarata patrona degli emigranti. Ad essi si aggiungono alcuni Beati tra i quali Vincenzo Grossi, fondatore dell'Istituto delle Figlie dell'Oratorio.

Accanto a S.Bassiano grandeggia soprattutto la figura di S.Alberto Quadrelli, compatrono della Diocesi. La sua elezione, da preposito di Rivolta d'Adda a vescovo di Lodi, a dieci anni dalla totale distruzione della città, avvenuta nel 1158 ad opera dei milanesi, e dalla sua ricostruzione a 7 Km. ad est sull'Adda, segnò il ritorno della diocesi alla comunione con l'autentico Papa, dopo il periodo di alleanza dei lodigiani con l'imperatore Federico Barbarossa, fondatore della Lodi nuova, e allo stesso tempo di unione della diocesi con l'Antipapa; nel suo ministero S.Alberto rifulse come amico dei poveri e ricostruttore spirituale della diocesi.

Notevoli anche, varie altre figure di vescovi. Da Paolo da Cadamosto, per oltre trent'anni tenace oppositore delle prepotenze viscontee, a Giacomo Arrigoni che ospitando l'imperatore Sigismondo di Lussemburgo e Giovanni XXIII, ritenuto poi papa illegittimo, favorì la convocazione, da Lodi, del Concilio di Costanza del 1414 che mise fine al grande “scisma d'occidente”. Da Gerardo de' Landriani, umanista cristiano impegnato nella riforma della Chiesa lombarda dopo il concilio di Costanza, a Carlo Pallavicino, unificatore e potenziatore degli Ospedali e creatore del “tesoro di S.Bassiano”. Da Antonio Scarampo che nel 1575 eresse il Seminario ed istituì pure l'Orfanotrofio, a Pietro Vidoni, cardinale, per otto anni validissimo nunzio apostolico in Polonia, a Carlo Ambrogio Mezzabarba, già visitatore apostolico in Cina, che costruì il nuovo Vescovado. Da Alessandro Maria Pagani, figura di rilievo dell'episcopato lombardo nell'età della restaurazione, a Giovanni Battista Rota, per precipuo merito del quale si svolse a Lodi l'VIII Congresso Cattolico Italiano del 1890, per arrivare fino a Tarcisio Vincenzo Benedetti che decise ed effettuò il restauro della Cattedrale e ridiede alla Diocesi la fortuna di avere l'insostituibile oasi di contemplazione di un monastero di claustrali, il Carmelo S.Giuseppe di Lodi, e a Giulio Oggioni, che nei pochi anni di presenza a Lodi, prima di essere traslato a Bergamo, favorì in maniera incisiva il rinnovamento voluto dal Concilio ecumenico Vaticano II.

La Chiesa di Lodi ha celebrato il XIII Sinodo, aperto ufficialmente da S.E. Mons. Paolo Magnani il 15 ottobre 1988 e concluso l'8 dicembre 1988. Le Costituzioni sinodali sono entrate in vigore il 2 febbraio 1989 e costituiscono il diritto particolare della Diocesi di Lodi. Esse sono state aggiornate da un Decreto Generale del Vescovo in data 28.06.2003.

Il Sinodo XIII è stato recepito ed attuato nei piani pastorali, e nella missione diocesana indetta da S.E. Mons. Giacomo Capuzzi in preparazione alla celebrazione del Giubileo del 2000. La diocesi ha accolto la storica visita del Santo Padre, Giovanni Paolo II, nel giugno del 1992. Dopo il periodo giubilare, l'assemblea diocesana del febbraio 2001 ha indicato l'architettura del cammino diocesano per i primi anni del nuovo millennio, che ha avuto nel V congresso eucaristico del giugno 2002 un punto di forte intensità spirituale. Nel maggio 2005 si è tenuto un Convegno diocesano di verifica delle scelte fatte a partire dall'assemblea del 2001.

Il 14 novembre 2005 è stata accettata la rinuncia di Mons. Giacomo Capuzzi ed è stato nominato vescovo di Lodi Mons. Giuseppe Merisi, vescovo ausiliare di Milano dal 1995, il quale ha fatto il suo ingresso in diocesi la domenica 17 dicembre 2005.Mons. Giuseppe Merisi ha scelto di investire le energie della comunità cristiana nel rinnovamento dei cammini di formazione per l'età evolutiva, nel rilancio della pastorale familiare, nella articolazione più definita dell'azione missionaria da parte della parrocchia, rivalutata come centro propulsore della vita cristiana e della presenza organizzata dei credenti sul territorio: per questo ha avviato da subito la visita pastorale. E' in corso la celebrazione del XVI centenario della morte del patrono San Bassiano.

lunedì 14 dicembre 2009

SABATO 21 E DOMENICA 22 NOVEMBRE

L'incontro con Padre Francesco Bellini è stato caratterizzato da cordialità e spirito missionario, le tante persone presenti sono state attente al suo racconto e l'intero ricavato è stato completamente a lui donato unitamente a diverse offerte personali.
Padre Francesco ringrazia di cuore per la generosità e porterà in Mozambico il ricordo di questa bella serata.
Anche l'appuntamento di domenica 22 è stato molto proficuo: 60 persone hanno partecipato alla giornata organizzata in Oratorio per raccogliere fondi per lo studente Fernando che è al 2° anno di medicina in Ecuador seguito da Suor Gabriela, i presenti si sono congedati nel tardo pomeriggio contenti di aver passato una giornata all'insegna della solidarietà.