mercoledì 29 febbraio 2012

Riunione di tutti i volontari dell'Oratorio

Martedì 27 marzo 2012 alle ore 21 in oratorio si svolgerà una riunione a cui sono invitate tutte le persone che danno una mano all'oratorio come volontari: turnisti del bar, delle pulizie, volontari delle feste; si farà il punto della situazione socializzando l'andamento del nostro oratorio e si metteranno le basi per preparare la festa del 1° maggio.

Domenica delle Palme

Nel calendario liturgico cattolico la Domenica delle Palme è celebrata la domenica precedente alla festività della Pasqua. Con essa ha inizio la settimana santa ma non termina la Quaresima, che finirà solo il giovedì santo, giorno in cui, con la celebrazione vespertina, cioè della sera, si darà inizio al Sacro Triduo Pasquale.
In questo giorno la Chiesa ricorda il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma. La folla, radunata dalle voci dell'arrivo di Gesù, stese a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi di ulivo e di palma, abbondanti nella regione, e agitandoli festosamente gli rendevano onore.

La Quaresima, Come e Perchè

In preparazione alla S. Pasqua, fin dai primissimi tempi del Cristianesimo, cominciò a praticarsi dai fedeli un periodo di preparazione per disporsi sempre meglio a quello che è il mistero centrale della Redenzione del Cristo.
Dapprima si iniziò con un periodo di un solo giorno; poi questo periodo si andò sempre più allungando, comprendendo 6 settimane, e così si ebbe la Quaresima (dal latino “Quadragesimae”) cioè 40 giorni di preparazione al Mistero Pasquale. La Quaresima comporta per i fedeli due distinte pratiche religiose: il digiuno e la penitenza.
Anticamente nella Chiesa Latina il digiuno riguardava 36 giorni; nel V sec. ne vennero aggiunti altri 4 e l’esempio si seguì in Occidente, tranne che nella Chiesa ambrosiana. Gli antichi monaci latini facevano 3 quaresime: la principale, prima di Pasqua; l'altra prima di Natale, chiamata Quaresima di S. Martino; la terza, a S. Giovanni Battista, dopo la Pentecoste.
Se c’erano delle buone ragioni per giustificare il digiuno di 36 giorni, ve ne erano delle eccellenti per spiegare il numero quadragenario. Si osserva, anzitutto, che questo numero nelle Sacre Scritture, rappresenta sempre la pena e l’afflizione.
Per 40 giorni e 40 notti era durato il diluvio che aveva sommerso la terra ed estinto l’umanità peccatrice (cfr. Gn. 7,12); per 40 anni il popolo eletto dovette errare nel deserto, in punizione della sua ingratitudine, prima di entrare nella terra Promessa (cfr. Dt. 8,2); per 40 giorni Ezechiele aveva dovuto giacere sul proprio fianco destro a raffigurare il castigo divino imminente sulla città di Gerusalemme (cfr. Ez 4,6); per 40 giorni Mosè aveva digiunato sul Sinai prima di attendere la Rivelazione divina (cfr. Es. 24, 12-17); per 40 giorni aveva viaggiato Elia nel deserto, per sfuggire alla vendetta della regina idolatra Jezabele ed essere consolato ed ammaestrato da Jahvè (cfr. 1Re 19,1-8); anche Gesù, dopo il battesimo ricevuto nel Giordano e prima di iniziare la sua vita pubblica, trascorse 40 giorni e 40 notti nel deserto pregando e digiunando (cfr. Mt 4,2).
In passato, il digiuno cominciava con la Prima Domenica di Quaresima e si concludeva all’Alba della Resurrezione di Gesù. Senonché, siccome la domenica era giorno festivo, e ad essa non si addiceva il digiuno quaresimale, allora per supplire ai 4 giorni di digiuno, che in tal modo venivano a mancare per avere il numero sacro di 40 giorni, si cominciò il digiuno quaresimale con il mercoledì antecedente alla Prima Domenica di Quaresima.
Questo uso iniziò negli ultimi anni di vita di S. Gregorio Magno, che fu sommo pontefice dal 590 al 604 d.C. Quindi questo mutamento di iniziare la Quaresima al mercoledì, detto in seguito delle Ceneri, possiamo datarlo ai primissimi anni del sec. VII, e cioè proprio tra il 600 e il 604.Quel Mercoledì fu perciò chiamato Caput Jejunii, cioè inizio del digiuno quaresimale, oppure Caput Quadragesime, e cioè inizio della Quaresima.
La penitenza per i pubblici peccatori iniziava con la loro separazione dalla partecipazione alla Liturgia Eucaristica. Ma una vera e propria prescrizione ecclesiastica la troviamo nel Concilio di Benevento del 1901, al canone 4.
Nel cristianesimo primitivo, il periodo della Quaresima era dedicato a preparare i catecumeni, che nel giorno della Pasqua avrebbero ricevuto il battesimo e sarebbero stati accolti nella Chiesa. La pratica del digiuno, fin dalle più remote antichità, fu imposta dalle leggi religiose di vari popoli. Nei libri sacri dell’India, nei papiri dell’antico Egitto e nei libri mosaici sono contenuti numerosi precetti relativi al digiuno.
Nell’osservanza della Quaresima gli Orientali sono più severi dei cristiani d’Occidente. Nella Chiesa greco-scismatica il digiuno è di stretto rigore durante tutti i 40 giorni che precedono la Pasqua; nessuno può dispensarsene, neanche il patriarca.I primi monaci (cenobiti) del cristianesimo praticavano il digiuno commemorativo di Gesù nel deserto; quelli dell’Egitto non prendevano che appena 12 oncie di pane al giorno. metà alla mattina e metà alla sera, con un sorso d’acqua.
In passato, durante il periodo quaresimale, non era consentito che un solo pasto al giorno. Questo unico pasto nel IV sec. si teneva dopo il tramonto del sole. In seguito fu permesso verso le 15. Al principio del secolo XVI venne concesso dalle autorità della Chiesa di aggiungere al pasto principale la cosiddetta “colatio”, leggera refezione serale. Temperandosi sempre più i rigori, la carne, che prima era assolutamente bandita dalla mensa durante la Quaresima, vi fu poi ammessa nel pasto principale fino a tre volte per settimana.
Le tassative prescrizioni del digiuno quaresimale si pubblicavano ogni anno in Roma mediante il famoso “Editto sull’osservanza della Quaresima”. La pratica del digiuno era in passato veramente obbligatoria e chi vi contravveniva andava incontro a seri guai.
I rigori erano tali che il Concilio VIII di Toledo nel 653 comandò a coloro che, senza necessità, avessero mangiato carne in Quaresima di astenersi per tutto l’anno e non accostarsi alla comunione il giorno di Pasqua.

Via Crucis

Tutti i venerdì di Quaresima: ore 17.00 Via Crucis per i ragazzi; ore 20.30 Via Crucis per tutti. Si raccomanda di partecipare a questo forte momento di preghiera in preparazione della Pasqua.

Adorazione

Si ricorda che ogni primo giovedì del mese in Chiesa dalle ore 20.00  alle ore 20.30 si terrà un momento di adorazione e preghiera. Segue poi, come di consueto,  la Santa Messa.

Raccolta Generi alimentari

Durante tutto il periodo quaresimale si invitano tutti i parrocchiani che volessero imitare il buon samaritano a portare in Chiesa i loro doni che verranno destinati alle persone più bisognose.

venerdì 24 febbraio 2012

Carnevale 2012

Sabato 18 Febbraio alle ore 21.00, dopo la S. Messa, abbiamo festeggiato il Carnevale... nonostante i vari cartelli ed inviti erano stati pubblicati con largo anticipo, la partecipazione non è stata delle migliori...Se non avessero partecipato alcune persone di Zelo, forse, avremmo partecipato in 5... Noi organizzatori siamo rimasti delusi da tutto ciò, ringraziamo il Sindaco, Paolo Della Maggiore, ed il suo vice, Luciano Castoldi, per la vicinanza e la partecipazione dimostrata. Ringraziamo tutti colo che hanno partecipato, chi ha lavorato per preparare i vari giochi e soprattutto Antonio Pollini per le belle foto scattate....
Nonostante tutto ... un po' ci siamo divertiti... abbiamo giocato, riso e ci siamo presi in giro mascherandoci con quello che avevamo....
Di seguito troverere le immagini riguardanti la serata...

Grazie ancora a tutti coloro che hanno partecipato..

Un particolare GRAZIE anche a Lino che ha organizzato una "Ruota della Fortuna" su misura per la serata, con tanti premi per grandi e piccini..


















mercoledì 8 febbraio 2012

ATTENZIONE TRUFFA!

Attenzione
Ci sono in giro ragazzi che vendono biglietti dicendo che sono di una lotteria dell'oratorio.
Non è vero, non comprateli.
Se fossero dell'oratorio sarebbero timbrati e prima avremmo dato degli avvisi.
don Daniele