Veniamo da un periodo ricco di eventi ecclesiastici che ci
hanno posto domande sul nostro esser Chiesa oggi e sulla nostra capacità di
portare al mondo l'annuncio del Vangelo di Gesù figlio di Dio. Il Sinodo dei
Vescovi sulla nuova evangelizzazione, il 50° anniversario dell'inizio del
Concilio Vaticano II, l'inizio dell'Anno della Fede...Molti potrebbero dire:
"Argomenti per gli addetti ai lavori......La vita quotidiana ci impegna in
altro". Eppure per un credente è proprio nella vita quotidiana che si
coglie la misura della propria fede e del proprio vivere nella Chiesa; chi
crede ha una ragione per vivere ogni giorno con una speranza autentica, anche
quando si soffre. Come suggerisce la prima lettera di Pietro: "Se doveste
soffrire per la giustizia, beati voi! Non sgomentatevi per paura di loro e non
turbatevi, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a
rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi". Un
Vescovo australiano ha detto al Sinodo: "Dobbiamo aiutare le persone a
lasciarsi catturare dal fascino che il Gesù dei Vangeli esercita sui cuori e
sulle menti". Il quotidiano di ogni credente è segnato dal fascino e dalla
gioia che non può che produrre una vera
speranza. E noi sempre nel lamento, ci feriamo con critiche gratuite,
rincorriamo chissà quali mire di potere pur di emergere, senza considerare gli
altri, ci buttiamo in un attivismo sfrenato: tutti segni di un disagio che va
guarito. Nella solennità di Tutti i Santi è risuonato il Vangelo delle
Beatitudini: "Beati i poveri in spirito......". E' la vita cristiana,
è lo stile di ogni azione di Chiesa. Le paure per il nostro futuro di Chiesa
invece ci portano a vedere nemici dappertutto, diventando duri, aggressivi,
poco inclini al dialogo, alla fraternità e alla comunione. La nostra azione, se
guidata dal timore e non dall'amore - cfr 1Gv 4, 18 - non sortirà alcun
effetto, non evangelizzerà nessuno, perché il Vangelo è ........Beatitudine! In
questo anno della fede sarebbe un gran passo riscoprire la Beatitudine della
fede, come risposta alla parola del Vangelo che ascoltiamo ogni Domenica. E' un
esito possibile? Il cardinal Martini, nella sua ultima intervista dell'agosto
scorso, che come un padre ha insegnato a molti la fede che nasce dall'ascolto,
ci rassicura: "La Parola
di Dio è semplice e cerca come compagno un cuore che ascolti". Buon Anno
della Fede, buon Avvento e un sereno Natale a tutti!
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