martedì 15 dicembre 2009

DIOCESI DI LODI - 1° PARTE

In questo periodo il Vescovo sta effettuando la Visita Pastorale nelle singole Parrocchie del nostro Vicariato.
Ci è parso allora opportuno riportare uno scritto sulla Diocesi affinché possiamo conoscere meglio sia le origini che le attualità.
Con lo spirito di offrire ai lettori una buona opportunità per saperne di più cominciando con la storia, proseguiremo poi nel prossimo numero con la fisionomia.
Quanto segue è tratto dal volume “La Diocesi di Lodi” guida ufficiale 2009.
Storia

Nel 304/305 dell'era cristiana, secondo l'ipotesi più attendibile, i santi Vittore, Nabore e Felice furono martirizzati sulla sponda del Sillaro a Laus Pompeia (odierna Lodi Vecchio). In questo inizio del IV secolo doveva già esistere una comunità cristiana in questa città che, da villaggio gallico risalente al 6° secolo a.C., nell'anno 89 aveva ricevuto da Pompeo Strabone la cittadinanza latina e con essa il nome nuovo e la sua fisionomia. Si può ragionevolmente ritenere che l'Imperatore Massimiano abbia voluto appunto con la triplice decapitazione, terrorizzare la consistente realtà cristiana di Laus Pompeia. Sembra invece meno fondata la tesi che già allora esistesse a Lodi la Diocesi.

Una quindicina di anni dopo nasce S.Bassiano, che fu scelto quale primo Vescovo della Chiesa di Lodi. Si può presumere che sia stato consacrato Vescovo il 19 gennaio del 374. Resse la diocesi per 35 anni, fino alla morte avvenuta nel 409. S.Bassiano “impersona tutta la storia religiosa e civile del popolo lodigiano” (Luigi Salamina, voce Lodi, in Enciclopedia Cattolica, Vol. VII, col. 1469).

Vescovo di grande virtù e di fede inconcussa, partecipò al Concilio di Aquileia del 381 contro gli ariani ed a quello di Milano del 393 contro Gioviniano, sempre in sintonia con il grande Ambrogio. E di S.Ambrogio fu anche amico carissimo, tanto che lo volle presente assieme a S.Felice di Como alla dedicazione della Basilica dei XII Apostoli da lui fatta erigere (attuale Basilica di S.Bassiano a Lodi Vecchio), avvenuta verso la metà di novembre del 387, come anche ne fu consolatore in morte nel 397, come ci narra Paolino di Milano (Vita Ambrosii,47,1).

La storia della Diocesi si dipana nei 16 secoli successivi illuminata dalla luce dei santi Vescovi Giuliano, Ciriaco e Tiziano del V secolo, di S.Giovanni da Lodi, compagno di S.Pier Damiani, eremita e poi Vescovo di Gubbio, di S.Gualtero, esempio luminoso di carità laicale e di S.Francesca Saverio Cabrini, da Pio XII dichiarata patrona degli emigranti. Ad essi si aggiungono alcuni Beati tra i quali Vincenzo Grossi, fondatore dell'Istituto delle Figlie dell'Oratorio.

Accanto a S.Bassiano grandeggia soprattutto la figura di S.Alberto Quadrelli, compatrono della Diocesi. La sua elezione, da preposito di Rivolta d'Adda a vescovo di Lodi, a dieci anni dalla totale distruzione della città, avvenuta nel 1158 ad opera dei milanesi, e dalla sua ricostruzione a 7 Km. ad est sull'Adda, segnò il ritorno della diocesi alla comunione con l'autentico Papa, dopo il periodo di alleanza dei lodigiani con l'imperatore Federico Barbarossa, fondatore della Lodi nuova, e allo stesso tempo di unione della diocesi con l'Antipapa; nel suo ministero S.Alberto rifulse come amico dei poveri e ricostruttore spirituale della diocesi.

Notevoli anche, varie altre figure di vescovi. Da Paolo da Cadamosto, per oltre trent'anni tenace oppositore delle prepotenze viscontee, a Giacomo Arrigoni che ospitando l'imperatore Sigismondo di Lussemburgo e Giovanni XXIII, ritenuto poi papa illegittimo, favorì la convocazione, da Lodi, del Concilio di Costanza del 1414 che mise fine al grande “scisma d'occidente”. Da Gerardo de' Landriani, umanista cristiano impegnato nella riforma della Chiesa lombarda dopo il concilio di Costanza, a Carlo Pallavicino, unificatore e potenziatore degli Ospedali e creatore del “tesoro di S.Bassiano”. Da Antonio Scarampo che nel 1575 eresse il Seminario ed istituì pure l'Orfanotrofio, a Pietro Vidoni, cardinale, per otto anni validissimo nunzio apostolico in Polonia, a Carlo Ambrogio Mezzabarba, già visitatore apostolico in Cina, che costruì il nuovo Vescovado. Da Alessandro Maria Pagani, figura di rilievo dell'episcopato lombardo nell'età della restaurazione, a Giovanni Battista Rota, per precipuo merito del quale si svolse a Lodi l'VIII Congresso Cattolico Italiano del 1890, per arrivare fino a Tarcisio Vincenzo Benedetti che decise ed effettuò il restauro della Cattedrale e ridiede alla Diocesi la fortuna di avere l'insostituibile oasi di contemplazione di un monastero di claustrali, il Carmelo S.Giuseppe di Lodi, e a Giulio Oggioni, che nei pochi anni di presenza a Lodi, prima di essere traslato a Bergamo, favorì in maniera incisiva il rinnovamento voluto dal Concilio ecumenico Vaticano II.

La Chiesa di Lodi ha celebrato il XIII Sinodo, aperto ufficialmente da S.E. Mons. Paolo Magnani il 15 ottobre 1988 e concluso l'8 dicembre 1988. Le Costituzioni sinodali sono entrate in vigore il 2 febbraio 1989 e costituiscono il diritto particolare della Diocesi di Lodi. Esse sono state aggiornate da un Decreto Generale del Vescovo in data 28.06.2003.

Il Sinodo XIII è stato recepito ed attuato nei piani pastorali, e nella missione diocesana indetta da S.E. Mons. Giacomo Capuzzi in preparazione alla celebrazione del Giubileo del 2000. La diocesi ha accolto la storica visita del Santo Padre, Giovanni Paolo II, nel giugno del 1992. Dopo il periodo giubilare, l'assemblea diocesana del febbraio 2001 ha indicato l'architettura del cammino diocesano per i primi anni del nuovo millennio, che ha avuto nel V congresso eucaristico del giugno 2002 un punto di forte intensità spirituale. Nel maggio 2005 si è tenuto un Convegno diocesano di verifica delle scelte fatte a partire dall'assemblea del 2001.

Il 14 novembre 2005 è stata accettata la rinuncia di Mons. Giacomo Capuzzi ed è stato nominato vescovo di Lodi Mons. Giuseppe Merisi, vescovo ausiliare di Milano dal 1995, il quale ha fatto il suo ingresso in diocesi la domenica 17 dicembre 2005.Mons. Giuseppe Merisi ha scelto di investire le energie della comunità cristiana nel rinnovamento dei cammini di formazione per l'età evolutiva, nel rilancio della pastorale familiare, nella articolazione più definita dell'azione missionaria da parte della parrocchia, rivalutata come centro propulsore della vita cristiana e della presenza organizzata dei credenti sul territorio: per questo ha avviato da subito la visita pastorale. E' in corso la celebrazione del XVI centenario della morte del patrono San Bassiano.

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