giovedì 14 ottobre 2010

SALUTO A DON STEFANO CONCARDI

E' per me motivo di gioia personale poter porgere a nome della comunità parrocchiale il saluto a te Don Stefano rinnovandoti così sentimenti di sincera amicizia ed esprimerti gratitudine per essere stato fra noi, anche se in diversi di noi qui presenti si sono sviluppati sentimenti contrastanti e emozioni, attraversate insieme da gioia per te e da rammarico per la tua partenza da Mignete, questa ridente località che sorge a 89 metri sul livello del mare e che la letteratura non ha trovato spiegazioni adatte a capire il significato del nome.

Sei arrivato volutamente in punta di piedi alla fine della Messa del Vescovo per non distrarre nessuno quella domenica 28 febbraio e velocemente tra noi, che avevamo saputo solo qualche giorno prima del tuo arrivo, tra la Chiesa e l' oratorio, impegnati a fare bella figura con il Vescovo, circolava..... “ è arrivato Don Stefano, è quello alto con la barba”.

Un paio di settimane prima capitai in oratorio, dove fervevano alcuni lavoretti di sistemazione per l'avvicinarsi della visita pastorale, e li incontrai l'elettricista e un suo collaboratore che non conoscevo e dopo esserci scambiati il buongiorno mi disse spontaneamente..:”ho saputo che viene qui un missionario...vedrete come vi troverete bene , sono persone particolari e aggiunse, persone particolarmente buone...”

Tale espressione non mi lasciò indifferente e rimasero quelle parole scolpite nel mio cuore perché, pur sapendo della bontà dei missionari avendo uno zio tale in Africa, ma pur sapendo che anche i missionari non sono tutti uguali, nelle settimane seguenti, conoscendoti, si rivelarono rispondenti a verità.

Accanto a chi ti ha conosciuto hai espresso chiare virtù, come la naturale propensione all'ascolto delle persone, anche quelle un po' noiose, la cordialità e l'accoglienza atteggiamenti oggi non più di moda, la semplicità, l'umiltà, la sobrietà, e la consapevolezza di agire sempre nel nome di Dio quando nelle varie omelie commentavi un episodio narrato nelle letture o nel Vangelo, lo sapevi rapportare ai nostri tempi e terminato il commento dicevi “questa è una cosa importante...”!

Hai condiviso momenti con gli ammalati, al gioco delle carte con le persone non più giovani, con gli immigrati, e soprattutto hai vissuto con i ragazzi, giocando con loro, utilizzando a tutto campo il desiderio vero e profondo del voler stare con loro tutti i giorni senza concedersi riposi o ferie, tanto è che un amico ti ha definito il Don Bosco dei nostri tempi per aver saputo attirare a te anche i più vivaci, anche gli extracomunitari, anche i neo comunitari, insomma i ragazzi di oggi della nostra comunità, dei quali qualcuno ti chiama “uomo grande”.

Hai celebrato la Messa tutti i giorni compresa quella della 1^ Comunione e quelle nei cortili nel mese di maggio, sei entrato con discrezione, ma anche con autorità, nelle nostre case per benedirle, hai vagliato alcune situazioni familiari delicate offrendo loro speranza, hai percorso le strade che percorriamo anche noi con la tua amata bicicletta....insomma sei diventato uno di noi!

Hai incarnato quella figura di sacerdote , a volte vista un po' lontana dai problemi della gente, rendendola modello di esempio e fermento tra i fedeli per coinvolgerli pienamente in quel progetto di solidarietà che può costituire una reale prospettiva di speranza, soprattutto oggi, attraversati da tragici vuoti di diversa natura....morali, economici.....

Come sono importanti le persone, gli uomini, che diventano punto di riferimento per altri uomini!

La comunanza di sentimenti e di stima instauratasi, sviluppatasi e convalidatasi giorno dopo giorno, è sfociata in una leale collaborazione interpersonale con tanti, concretizzatasi nelle attenzioni per i bisogni delle persone, della Chiesa e dell'oratorio.

Tu certamente, saprai cogliere dalle mie espressioni e dallo sguardo di chi sta partecipando a questo momento che ci separa per poche ore dalla tua partenza, il bene che ti vogliamo e questa comunità, anche quella parte di comunità che è rimasta alla finestra a guardare, ti è grata per l'impegno profuso, nell'opera svolta in questi sei mesi, breve ma intenso tempo in mezzo a noi, per il cammino fatto insieme, per i valori umani, sociali e cristiani che hai proposto con il tuo stile di vita quotidiano che ci guideranno nel nostro percorso futuro e, in modo particolare a chi di noi si metterà al servizio degli altri per cogestire e continuare l'apertura dell'oratorio: infatti abbiamo l'obbligo morale di continuare, con il nuovo parroco Don Antonio Poggi e magari e forse e perché no anche con Don Daniele Cabisto, nuovo vicario parrocchiale a Zelo, questa esaltante esperienza che ha anche permesso di togliere i nostri ragazzi dalla strada e di farli stare insieme in un modo ma soprattutto con un clima diverso e di guardare avanti ottimisti, stimolati proprio da quei valori che tu ci hai testimoniato.

Sei arrivato in punta di piedi e così altrettanto te ne vai : è perciò motivo di orgoglio collettivo poterti confermare, come si diceva all'inizio, sentimenti di affettuosa amicizia, di sincera gratitudine e buoni pensieri per la nuova missione pastorale che vai a intraprendere, perché tu possa continuare ad essere lo zelante animatore della fede e della bellezza della vita nella nuova comunità, mentre resterai nei nostri cuori nella misura con cui tu stesso hai definito persone a te care ovvero: Grazie Gesù per il dono di Don Stefano, acqua fresca a cui abbiamo dissetato il nostro desiderio di Te!

Grazie Don Stefano!

A nome della comunità parrocchiale Giovanni Bellini

Sabato 18 settembre 2010

Nessun commento: